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Riparte la vertenza
dello Stretto

Non c’è pace nello Stretto. Riparte domani la vertenza dei ferrovieri marittimi che si allarga a macchia d’occhio. Ma, intanto, qualcosa si muove grazia alla  mobilitazione, Nell’incontro fra i rappresentanti dell’OR.S.A. e i vertici di Bluferries i rappresentanti territoriali dell’azienda hanno spiegato di non avere notizie ufficiale sulla vendita di Bluferries, ad esclusione della dichiarazione dell’A.D. Mauro Moretti riportata dalla stampa. A questo punto - Mariano Massaro (segretario generale OR.S.A. Sicilia)  e Michele Barresi (Segretario provinciale OR.S.A. Trasporti), in attesa di notizie più sicure hanno deciso di chiedere un incontro con vertici di F.S. per definire il futuro dell’azienda e dei marittimi. Nell’attesa è stato rinviato lo sciopero dei lavoratori Bluferries, previsto per domani.  I sindacati vogliono così impedire a Bluferries di comprimere i diritti dei lavoratori agitando il fantasma della vendita del ramo di azienda.  

Confermato invece lo sciopero,dichiarato da OR.S.A e Fast Confsal, riguardante i ferrovieri marittimi e il personale dell’indotto in forza alla ditta “Gierre” impiegati nella flotta RFI. La protesta si terrà domani dalle 9 alle 17.

 Per le due organizzazioni sindacali è chiaro che sta per realizzarsi il programma di abbandono dello Stretto da parte di RFI. L’azienda secondo Orsa e Confsal tiene  atteggiamenti anticontrattuali, non rispetta gli accordi sindacali, ferma tatticamente le navi e dichiara esuberi che non esisterebbero se fosse erogato il servizio come concordato con le parti sociali. I lavoratori dell’indotto,  fra un appalto e l’altro, vivono di incertezze e sono costretti al contratto di solidarietà per evitare i licenziamenti. Una serie di gravi problemi che domani darà il via alla seconda vertenza dello Stretto. Questa volta, spiegano i sindacati,  c’è in gioco la certezza del posto di lavoro anche per il personale assunto a tempo indeterminato.

 

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