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D'Uva e Zafarana (M5S)
sfidano il Cas

Si è parlato si collegamenti marittimi e ferroviari in commissione trasporti la scorsa settimana nel tavolo al quale tra gli altri ha preso parte il sindaco Renato Accorinti. Evidenziate tutte le criticità che gli abitanti dell’area dello Stretto sono costrette a subire da anni. Poco o nulla, invece, si è detto in questa sede sulle condizioni in cui versano le principali direttrici autostradali. Nello specifico, i tratti che attraversano Messina: città e provincia. E così ci hanno pensato i deputati regionale e nazionale del movimento cinque stelle Valentina Zafarana e Francesco D’Uva ad accendere i riflettori sul pessimo stato in cui si trovano gran parte della Messina-Catania e della Messina-Palermo. E lo hanno fatto proponendo un’interrogazione sia all’Ars che alla Camera dei deputati chiedendo addirittura che venga riconsiderata la concessione al consorzio autostrade siciliane. Per la percorrenza di queste due arterie si è costretti a pagare uno dei pedaggi più cari d’Italia non ricevendo in cambio neanche ordinaria manutenzione. Questo in sintesi il contenuto del documento proposto dai rappresentanti del movimento di Grillo. Ma Zafarana e D’Uva sottolineano le inadempienze del Cas, l’ente pubblico sottoposto al controllo della regione, al quale l’Anas ha affidato in concessione le due importanti arterie. Il deputato nazionale Francesco D’Uva evidenzia che negli accordi per le concessioni autostradali  il Cas   si impegnava  a reinvestire parte dei profitti ottenuti dal pagamento dei pedaggi in nuovi investimenti di ammodernamento ma, ad oggi, di nuove infrastrutture se ne vedono sempre meno. Inoltre, i rappresentanti del movimento 5 stelle, chiedono al governo di intervenire visto che a loro risultano essere diversi i procedimenti aperti dalla Procura della Repubblica   a carico del Cas, anche a causa di presunti sprechi di denaro pubblico. Auspicano quindi interventi urgenti per verificare la presenza di gravi inadempienze, tali da attentare alla sicurezza dei cittadini siciliani e di verificare la sussistenza delle ragioni che hanno dato vita al contratto di concessione.

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