Il tema di quest’anno si sposa col cammino suggerito da papa Francesco nell’esortazione apostolica “Evangelii gaudium”: “Preferisco una chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze”. Mons. La Piana ha ribadito stamattina il concetto di una chiesa capace di sporcarsi le mani, capace di andare nelle periferie. Periferie non intese soltanto come ambiente geografico ma come spazi e vissuti esistenziali, lì dove esistono quelle difficoltà che tendiamo a non far entrare nel nostro campo visivo per impedire che possano disturbare i nostri progetti. La tre giorni teologica, ha aggiunto mons. Tindaro Cocivera, vicario episcopale per il laicato, è aperta a tutti. Si svolgerà nell’aula magna dell’Università da lunedì a mercoledì prossimi a partire dalle 18. Lunedì, prima della prolusione del teologo mons. Pierangelo Sequeri, un breve concerto dell’ “Orchestra del Mondo Nuovo” composta anche da ragazzi con handicap fisici o mentale. Martedì tavola rotonda; mercoledì interverranno il filosofo Salvatore Natoli e il teologo Cataldo Zùccaro.