E’ uno dei temi caldi che l’amministrazione Accorinti si trova ad affrontare. Della realizzazione del secondo Palazzo di Giustizia si continua a parlare con pochi o nessun risultato ma la struttura è ormai indispensabile ed il tempo è scaduto. Qualche mese fa la soluzione Casa dello Studente sembrava quella più accreditata. Ordine degli avvocati, magistratura ed università l’hanno a lungo caldeggiata ma adesso sembra essere stata definitivamente scartata. Prima l’occupazione dei militanti del teatro Pinelli e del Collettivo Unime, poi il secco no dei consigli di quarto e quinto quartiere che prediligono l’opzione ex ospedale Margherita. Adesso giunge la conferma anche dell’opposizione del sindaco Renato Accorinti che ieri ha incontrato i giovani del Collettivo Unime in occupazione ormai dal 14 febbraio. Accorinti ha definito irreale la possibilità che il palazzo di giustizia satellite venga realizzato nella Casa dello studente. Il primo cittadino ritiene inaccettabile l’idea di riversare ancora gente e auto in pieno centro proprio mentre l’amministrazione si muove nella direzione opposta come dimostra l’esperimento isola pedonale. E’ folle –ha ribadito il primo cittadino- pensare d’intasare ancora il centro così com’è folle l’idea di cancellare la casa dello studente di via Cesare Battisti”. Un’affermazione che ha dato vigore ai giovani del collettivo ed ai militanti del Pinelli che proseguiranno ad oltranza l’occupazione della struttura universitaria ritenuta assolutamente indispensabile per gli studenti messinesi. Fra favorevoli e contrari rimane tuttavia un’unica certezza: l’immobilismo della politica che continua a non decidere su questa delicata vicenda. Non a caso il segretario provinciale del sindacato UNSA Giustizia, Mariano Marino, ha appreso con soddisfazione l’affermazione di Accorinti che si è detto contrario alla realizzazione del nuovo palazzo di giustizia nell’ex casa dello studente. Che è un po’ anche la posizione del sindacato Unsa ma il segretario generale Marino adesso torna a chiedere al Sindaco di prendere subito una decisione senza tergiversare. Se la situazione di stallo dovesse continuare il sindacato intraprenderà eclatanti iniziative e non esiterà di rivolgersi alla magistratura.
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