L’esercito dei contrattisti ieri mattina ha invaso, in buona parte, il “transatlantico” di Palazzo Zanca, in attesa che dal confronto tra l’amministrazione comunale e le organizzazioni sindacali venissero fuori buone notizie. Un lungo vertice, al quale oltre all’assessore al Personale Nino Mantineo e al segretario generale Antonio Le Donne, hanno partecipato il dirigente Risorse umane, Govanni Di Leo, ed il funzionario Sebastiano Ponzù. Fuori, nei corridoi, i contrattisti che da ieri si ritrovano senza integrazione oraria e sono tornati a lavorare 18 ore settimanali anziché 35. Con conseguente “ritocco”, ovviamente al ribasso, degli stipendi. Questo perché la delibera che Mantineo aveva predisposto per confermare anche a marzo l’integrazione oraria, è stata di fatto “stoppata” da un parere dei revisori dei conti, che hanno lanciato l’allarme sullo sforamento delle spese per il personale. All’incontro di ieri, dunque, hanno preso parte anche i revisori dei conti, per capire come risolvere la questione. «È stato trovato un percorso condiviso», hanno detto all’unisono Mantineo e Le Donne. Un percorso che verrà “limato” in un ulteriore confronto tra Amministrazione e collegio dei revisori, dal quale dovrà essere partorita una nuova delibera, che nelle previsioni dovrebbe andare in Giunta giovedì. L’integrazione oraria, questa è la sintesi, verrà garantita. L’intenzione è di mantenerla fino a dicembre e, in attesa del nuovo bilancio, di rinnovarla di mese in mese. Ma la strada amministrativamente più idonea verrà fuori solo tra oggi e domani. Mantineo e Le Donne, però, sono stati molto chiari suunpunto: «Il nostro vero obiettivo è la stabilizzazione progressiva di tutti i precari». I cui contratti scadranno in pochi casi (dodici) a fine 2014, per circa 180 a fine 2015, per tutti gli altri nel 2017. Uno degli ostacoli posti dalla legge regionale sulle stabilizzazioni, la numero 5 del 31 gennaio scorso, è rappresentato proprio dalle date di scadenza: il termine fissato dalla Regione, infatti, sarebbe il 31 dicembre 2016,manessuno dei contrattisti di Palazzo Zanca, sulla carta, rientrerebbe in questa fattispecie. «Ma su questo aspetto stiamo lavorando», ha assicurato Le Donne. Altra incognita: la copertura finanziaria per un’eventuale stabilizzazione, ancora da “normare”. Ad oggi i contrattisti del Comune costano circa 8 milioni di euro l’anno, di cui 2,5 milioni sono assicurati dalla Regione. Palermo, in teoria, dovrebbe continuare a contribuire al pagamento anche dopo la stabilizzazione.
Caricamento commenti
Commenta la notizia