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Don Blasco, grandi
accordi piccole grane

via don blasco

Concluso quello per reperire tutte le somme e la disponibilità della aree di proprietà di rete ferroviaria italiana, inizia l’iter per ottenere le necessarie autorizzazioni per poter avere via libera su tutto il tracciato previsto nel progetto realizzato dall’ingegnere Antonio Rizzo. La concessione dell’ampia superficie della cosiddetta piccola velocità, infatti, non è la sola indispensabile per la nuova via Don Blasco. Partendo proprio da qui verso sud, ci sono alcune attività produttive da delocalizzare all’altezza con la via Salandra. La destinazione di questa azienda sarebbe l’ex area Asi di Larderia, ora Irsap.  Ente questo che a quanto pare sarebbe ancora fermo al punto di partenza con le procedure. Il che potrebbero far ritardare la delocalizzazione. Al di là della via Salandra, per poi poter procedere sulla via Maregrosso, c’è il nodo della case D’Arrigo da sciogliere. Un agglomerato di fabbricati da espropriare e un buon numero di nuclei familiari da sistemare. Nel primo caso i fondi per l’espropriazione sono disponibili tra i 27 milioni stanziati da stato, regione e Autorità portuale,   nel secondo potrebbe sorgere qualche difficoltà visto che nelle graduatorie di assegnazione degli alloggi popolari, queste famiglie andrebbero a scavalcarne altre meglio posizionate. Qualche intervento, andrà fatto alla fine della stessa arteria, al limite con il deposito con l’Atm. Tutti problemi da risolvere in tempi brevi in modo da poter procedere con la pubblicazione del bando di gara per l’aggiudicazione  dell’appalto da 27 milioni di euro. 18 i mesi previsti per realizzare un’opera troppo importante per la viabilità cittadina. Per decongestionare la via La Farina dal transito dei mezzi pesanti e, guardando oltre, a quando un nuovo è più grande porto sarà realizzato a Tremestieri, per regalare ai messinesi una vera strada che costeggi il mare nel pieno centro della città.    

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