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Zona franca,
sostegno a imprese

Il primo approccio alla Zona Franca Urbana lo fece Gianfranco Scoglio sei anni fa.  Nell’ambito di quel piano Urbano Porti e Stazioni venne definita  un’area che va dal Cavalcavia di Maregrosso sino  al Porto di Tremestieri , passando per l’area di Larderia.Ieri  il governatore Crocetta ha lanciato le Zone Franche Urbane buttando sul tavolo 180 milioni per 18 aree, due della quali sono Messina e Barcellona. 15 i milioni destinati all’area cittadina e le centinaia di Piccole e Medie  Imprese che operano in questa ampia porzione della zona sud. Non possono avere accesso ai contributi gli artigiani ma solo quelle aziende – senza un vincolo sul numero di dipendenti - iscritte al registro delle imprese.Due le tipologie di agevolazioni, una di ordine fiscale ed un’altra di ordine contributivo. Per quest’ultima occorre che almeno il 30 % dei dipendenti abbia residenza nel sistema locale d Lavoro che per messina comprende anche i comuni di Villafranca e quelli di Scaletta e Alì. Il tetto massimo del sostegno per ciascuna azienda è di 200.000 euro ed ogni impresa potrà presenterà una domanda d’accesso ai contributi a partire dal 5 marzo e sino al 23 maggio.

Non ‘ c’è uno sportello al quale rivolgersi e non dovrebbe nemmeno essere determinante l’ordine temporale di presentazione delle domande che devono essere compilate on line attraverso il sito del ministero dello sviluppo economico. Dalla regione promettono che entro un mese dalla scadenza le aziende conosceranno l’importo  delle agevolazioni.

Sulla misura varata dal governo siciliano è già intervenuto il presidente di Confindustria Alfredo Schipani. “Il pericolo è che i 15 milioni,  visto il gran numero di aziende nel nostro territorio – dice Schipani – siano troppo pochi per dare un reale sostegno alle imprese. Avremmo preferito una riduzione delle tasse e meno burocrazia – commenta Confindustria – ma ad ogni buon conto su questa misura saremo attenti a cogliere il massimo per ridare una speranza al nostro territorio”.

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