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La case popolari
lasciate a metà

Viste da lontano sembrano tre palazzine come le altre, incastrate come sono nella vallata che ospita diversi edifici. Ma basta avvicinarsi un po’ per rendersi conto che queste, in realtà, non sono ancora palazzine. Sono poco più che scheletri di costruzioni che avrebbero dovuto risolvere un po’ di emergenze abitative in città. E che invece sono rimaste a metà, o poco più.

Siamo a San Giovannello, in questo quartiere negli anni sono nate diverse costruzioni. Queste tre palazzine dovevano essere completate tanto tempo fa. Poi i lavori si sono fermati, e pian piano il tempo e l’incuria hanno danneggiato gli edifici. Il resto lo hanno fatto i vandali che nel corso del tempo hanno distrutto praticamente tutti i muri interni e danneggiato le tracce degli impianti elettrici. In quasi tutti i piani le pareti sono state abbattute, a terra ci sono i resti dei mattoni e altri rifiuti buttati qua e la, senza troppa cura. Le pareti sono piene di scritte più o meno romantiche, e a volte anche discutibili sotto il profilo grammaticale. Ma è veramente solo un dettaglio, rispetto alla situazione surreale di questa zona. Attorno alle tre palazzine, ce ne sono altre due in costruzione, rimaste a metà. Non basterebbero a risolvere l’emergenza abitativa in città, ma aiuterebbero qualche famiglia a trovare almeno un tetto sotto cui stare. E invece sono ferme al rustico. Oltre all’imbarazzo per lo stop ai lavori, c’è anche un oggettivo problema di sicurezza da risolvere. Entrare iun questi edifici è facilissimo, cadere e farsi male anche. Basta guardare la tromba dell’ascensore, completamente aperta e pericolosissima, soprattutto se qui dovesse entrare un ragazzino. Per questo stamattina nelle palazzine è intervenuto il nucleo decoro della Polizia Municipale. Chiederà di mettere in sicurezza il cantiere. Sperando che nel frattempo qualcuno si preoccupi di completare i lavori.

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