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Provvy, le indagini
proseguono serrate

Le indagini per far luce sulla morte di  Provvidenza Grassi - la 27enne il cui cadavere è stato trovato sotto il viadotto Bordonaro della tangenziale, sei mesi dopo la sua scomparsa – proseguono su direttrice. Da un lato quelle della Procura, coordinate dal sostituto Diego Capece Minutolo, che al momento privilegiano la pista dell’incidente stradale. Il magistrato è in attesa di conoscere le risultanze dell’autopsia ma anche delle perizie tecniche sull’autovettura di Provvidenza e sul luogo in cui sarebbe avvenuto l’incidente fra la galleria ed il viadotto Bordonaro.  Dall’altro le indagini condotte dal legale della famiglia Grassi, l’avvocato Giuseppina Iaria, che segue tutt’altra pista. I familiari sono sempre più convinti che non si sia trattato d’incidente stradale e pur non sbilanciandosi sulle possibili cause annunciano al più presto importanti novità. Intanto la denuncia di  Giovanni Scivolone, un testimone chiave della Procura. L’uomo, durante la nostra trasmissione Punto Franco e poi  al sostituto procuratore Capece Minutolo, raccontò di aver sentito dalla finestra della sua abitazione alle Case Gialle, il 10 luglio dello scorso anno, una frenata e poi una botta violentissima in quello stesso punto dove sarebbe avvenuto  l’incidente stradale. E poi rumore di rami che si spezzavano. L’avvocato Iaria, che sta svolgendo proprie indagini difensive, è convinta che il teste sia inattendibile come confermerebbero prove raccolte in queste settimane e delle quali illegale ed il padre della ragazza, Giovanni Grassi, parleranno stasera nel corso di Punto Franco alle 20,30.

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