Per anni hanno terrorizzato la comunità cingalese, una delle più pacifiche e laboriose tra quelle, delle varie etnie, presenti a Messina. L’intervento congiunto di carabinieri e polizia ha consentito di fare chiarezza su alcuni episodi dai contorni poco chiari e di acciuffare i responsabili di vessazioni, pestaggi e rapine ai danni di connazionali.
A finire in manette 8 persone mentre 3 sono ricercate. In totale sono 16 gli indagati dell’operazione Katana, dal nome di un’arma impropria ritrovata a casa di quello che viene ritenuto il capo del sodalizio criminale, il 29enne Fernando Nalin Prasanna WARNA-KULASURIYA. L’obiettivo era quello di ricoprire un ruolo di potere all’interno della comunità srilanchese, ricorrendo spesso a metodi violenti come in occasione della prima aggressione avvenuta a settembre del 2011 quando a Sperone una vittima, dopo essere stata accerchiata da 25 connazionali, fu pestata a sangue e rapinata di una collana d’oro del valore di 700 euro. La stessa persona, un anno dopo, fu picchiata e derubata di 400 euro da tre persone riconducibile allo stesso gruppo. In un altro caso, la banda non ha esitato a malmenare, con catene, mazze e altri corpi contundenti, un cingalese davanti al negozio di frutta gestito dalla moglie a SantAgata. Ma questi sono solo alcuni degli episodi che, a più riprese, hanno visto protagonisti sempre le stesse persone. Chiunque osasse opporsi e mettere in dubbio la leadership veniva punito per dare un segnali agli altri componenti della comunità.
L’azione congiunta dei carabinieri e della polizia ha, però, spezzato questo vortice di violenza e restituito serenità alla comunità cingalese della città.
Le accuse a vario titolo a carico delle persone indagate sono estorsione, rapina, lesioni, minacce, violenza privata, violazione di domicilio, porto di strumenti atti ad offendere. Per sei di loro c’è anche l’accusa più pesante di associazione a delinquere. Gli ordini di custodia cautelare sono stati emessi dal Gip del tribunale di Messina Antonino Genovese su richiesta dei sostituti procuratori della repubblica Antonella Fradà e Diego Capece Minutolo.
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