46 anni di carcere, contro i 48 chiesti stamane dal PM Giuseppe Verzera, nell’udienza con il rito abbreviato dall’operazione Refriger che vedeva alla sbarra cinque appartenenti al clan di Mangialupi accusati di associazione finalizzata allo spaccio di eroina, cocaina e marijuana. Il Gup Genovese ha inflitto 16 anni al capo dell’organizzazione Francesco Turiano, 10 anni a Eugenio Paone, 8 a Pietro Coppolino e Domenico Parisi,e 4 anni a Tommaso Crupi il collaboratore di giustizia che con le sue dichiarazioni fece scattare il 25 giugno scorso gli arresti. Le indagini scattarono dopo un sequestro di 16 chili di eroina, uno di cocaina, ma anche di armi e munizioni che la Polizia scoprì nel febbraio dell’anno scorso ad Acqualadroni. Materiale che il gruppo di Mangialupi aveva nascosto nella spiaggia ad una profondità di mezzo metro. La droga era custodita in un bidone di plastica mentre in un borsone gli agenti trovarono una pistola mitragliatrice, due semiautomatiche, tre pistole a tamburo e circa duemila munizioni di vario calibro. Furono le dichiarazioni di Crupi a consentire alla Mobile di sequestrare ancora armi e droga nel quartiere di Mangialupi. In un’occasione vennero scoperte pistole, revolver, una penna pistola di fattura artigianale, un fucile, un panetto di tritolo di tipo militare, munizioni anche da guerra, 1 kg. di polvere da sparo, ed oltre due chili di marijuana.