L’ultima tragedia, provocata da una sanità che non funziona come dovrebbe nonostante la delicatezza dei suoi compiti, s’è consumata stamattina all’ospedale di Barcellona. Una donna rumena di 43 anni ha perso il feto di cinque mesi e mezzo che aveva in grembo ed ha rischiato pure la vita. Costretta a partorire davanti al cancello d’ingresso del Cutroni Zodda, l’ospedale di un grande centro come Barcellona privo però di reparto di Ostetricia. Con una struttura che ogni nosocomio dovrebbe poter disporre, forse si sarebbe potuto evitare una vicenda che non mancherà adesso di avere strascichi polemici e forse giudiziari.
E’ accaduto stamattina intorno alle 8. La donna rumena, alla 22esima settimana di gravidanza, si è sentita male mentre era a casa. Subito è stata accompagnata al Cutroni Zodda ma all’ospedale di Barcellona non esiste un reparto di Ostetricia. Così si è reso necessario il trasporto in ambulanza al Fogliani di Milazzo. Ma la donna non ce l’ha fatta. Mentre si trovava davanti al cancello d’ingresso del Cutroni Zodda ha rotto le acque ed è venuto alla luce il feto per il quale non c’è stato niente da fare. La 43enne rumena è stata soccorsa dai medici del pronto soccorso e poi finalmente trasportata all’ospedale di Milazzo. Una vicenda che ripropone l’annoso tema di strutture sanitarie insufficienti in provincia di Messina dove da anni per di più si parla di tagli proprio dei punti nascita. Il caso di oggi è emblematico. La donna,non avendo la possibilità di raggiungere con mezzi propri l’ospedale di Milazzo si è recato al Cutroni Zodda ormai in condizioni disperate.
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