E’ passato un anno. Un anno esatto da quel clamoroso sgombero del TeatroPinelli e per il quale si mossero decine di uomini delle forze dell’ordine. Non sembra un caso che oggi, San Valentino come allora, gli attivisti del Pinelli tornino a far parlare di loro. Un anniversario nel quale l’obiettivo non è un’occupazione ma quella che loro chiamano liberazione e restituzione alle sue originare funzioni di una struttura come la Casa dello Studente. Dicono di aver trovato una finestra aperta e di essere passati dalla mensa, unica appendice attiva di quello che fu un riferimento per centinaia di studenti fuori sede addirittura dal 1933. 5 anni fa dopo un irrigidimento delle norme sulla sicurezza antisismica all’indomani della tragedia dell’Aquila, la struttura ricettiva fu chiusa. Ed ora l’Ersu, l’ente regionale diritto allo studio che la gestisce ha lasciato in questo plesso, gli uffici e appunto la mensa. Tutto il resto è abbandonato. 133 stanze, 249 posti letto inutilizzati in un palazzo la cui proprietà è del Comune di Messina e che ora è al centro di uno dibattito che divide Palazzo Zanca, circoscrizioni, avvocati, e studenti. Appunto gli studenti. Gli attivisti del Pinelli questa volta non sono soli. Il Collettivo studentesco Unime rivendica la possibile di eprimewrsi sulla destna zio nd’uspo della Casa che, su proposta anche dell’Ordine degli avvocati potrebbe diventare il secondo palazzo di giustizia.Pinellini e studenti non credono che lo scambio con l’area dell’ex ospedale margherita, dove potrebbe sorgere una sorta di campus, possa essere soddisfacente. E come loro la pensa anche la quarta circoscrzione che ha votato un ordine del giorno per il mantenimento della destinazione a studentato della struttura. In questo balletto c’è di mezzo la disponibilità della Regione alla cessione dell’Ex ospedale Margherita, i 17 milioni di euro di finanziamento del Ministero per il Palazzo di giustizia satellite e poi un’amministrazione comunale, un sindaco tirato per la giacchetta dagli avvocati, dagli studenti dal consiglio comunale ed ora anche dagli attivisti del Pinelli. Altro che san Valentino.