I PUNTI CONTESTATI
L’amministrazione Accorinti ha posto dei quesiti su alcuni punti precisi dell’affaire rifiuti: - mancata definizione del contenzioso con Ato3 (c’è un giudizio pendente da oltre 24 milioni di euro) - assenza di un piano industriale che fissi con esattezza prestazioni e costi - eccessivo costo del personale (circa 22 milioni per 583 dipendenti) - elevato contenzioso con i fornitori e gestione degli acquisti non conforme alle procedure di evidenza pubblica. - consulenze fra cui quelle di carattere legale, che hanno comportato esborsi nel 2012 per 500.000 euro e nel 2011 per 200.000 euro. Il Comune ha deciso di non approvare i bilanci consuntivi 2011 e 2012 di MessinAmbiente e, al tempo stesso, di nominare un consulente, il commercialista Leonardo Termini, incaricato di far luce sugli aspetti contabili più controversi della gestione dei rifiuti.