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MessinAmbiente, sedici
anni di sprechi

 Altro che pentolone da scoperchiare. Messinambiente sembra più che altro un vulcano rimasto “dormiente” per troppo tempo. Saltato il tappo, viene fuori una quantità di lava impressionante. Che potrebbe trascinare tutto e tutti. Anni di cattiva gestione, di sprechi, di storture avallate da una politica poco interessata al conto che prima o poi sarebbe stato presentato. I numeri dicono che Messinambiente ha rappresentato un vero e proprio buco nero per le casse comunali. Quando si dice, ad esempio, che la società registra perdite per oltre 62 milioni di euro, che vanta crediti nei confronti dell’Ato per circa 27 milioni anche se non riconosciuti, la certezza è una sola: a pagare, comunque, sarà il Comune. Che di Messinambiente e Ato3 è il proprietario. Un’idea ben dettagliata di come si sia arrivati a questo punto di non ritorno l’ha fornita ieri, carte alla mano, il capogruppo di “Progressisti democratici” Daniele Zuccarello. Che per settimane ha condotto azioni ispettive continue a Messinambiente (stessa cosa farà con l’Ato3), facendo da solo ciò che avrebbe dovuto fare la commissione d’inchiesta sui rifiuti che il consiglio comunale, con accordo bi-partisan, ha deciso di non istituire. «Politicamente mi sento isolato. Perché i miei colleghi non sono qui con me? Chiedetelo a loro...», taglia corto Zuccarello.

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