Una lotta a mani nude ingaggiata a Galati contro la terribile sciroccata annunciata dal meteo, un intervento urgente deciso il giorno stesso dal sindaco Accorinti con ordinanza di protezione civile: lavori frenetici per realizzare una lunga trincea di terra e sabbia. Si è tentato fino a tarda notte di limitare la distruzione, e i pericoli per la pubblica incolumità, nella popolosa area delle Case Raciti e di alcuni vicini condomìni. Laddove il campo di calcio di proprietà del Comune è ormai quasi cancellato, e la falegnameria ulteriormente sventrata. L’emergenza numero uno dell’erosione costiera a Messina, in progressiva accelerazione dopo il 2009, sta registrando scenari da paura. Fallito il tentativo portato avanti da Palazzo Zanca nell’ultima settimana, e sposato dalla Protezione civile regionale, di far dirottare su questa costa “massacrata” la sabbia da dragare agli approdi di Tremestieri, (l’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente ha detto no proprio ieri) all’Amministrazione Accorinti, nell’immediato, non è rimasto che la soluzione in extremis e un po’ disperata delle trincee di terra, le più robuste possibili, davanti alle palazzine bianche e rosse. Il dirigente della Protezione civile comunale, l’ingegnere Antonio Cardia, ricevuto l’ordine del sindaco, ha mobilitato tecnici ed operai dell’Autoparco che hanno lavorato con straordinaria intensità e in condizioni molto difficili. Si sono issate barriere fino a notte, che hanno dato il massimo sotto una pioggia battente e a pochi metri dai cavalloni che ingrossavano, con l’ausilio delle fotoelettriche.