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Sterilizzazione randagi
sospesa, è caso

Una situazione delicatissima. La sospensione del servizio di sterilizzazione dei randagi – cani e gatti – attuata dall’Asp 5 dal 20 gennaio, oltre che discutibile per mancata comunicazione al sindaco, ha aperto scenari di rischio: una proliferazione cui non si darebbero risposte civili. Basti pensare che in tutta la provincia ci sarebbero da 4000 a 7000 cani randagi, e che buona parte di essi gravita nel capoluogo. Il pericolo è aggravare un quadro già pesante: canile di Castanea a parte, con lo sgombero del precario rifugio all’ex Veterinaria, si sono sperimentate tutte le amare conseguenze della mancanza di altre strutture a norma di legge, ciò a dispetto di un volontariato da elogiare per amore e dedizione. È probabile che l’Asp 5 del nuovo commissario Migliore cui l’assessore all’Ambiente, Ialacqua, s’è appellato per iscritto, e con lui ai direttori, amministrativo e sanitario, colmi forse oggi stesso il vuoto. Impensabile andare avanti per molto, con la disponibilità, per la sterilizzazione, del canile di Castanea e di una struttura di Giardini: solo due volte alla settimana. Certo è però che la sospensione del servizio, sia pure dovuta a carenza di attrezzature e necessità di manutenzioni, ha destato sconcerto nell’assessore Ialacqua, nelle associazioni animaliste e in nove consiglieri del 4. Quartiere. Caruso, Coletta, Guanta, Giannetto, Lauro, Lombardo, Mancuso, Smedile e Travisano ricordano come la Circoscrizione avesse chiesto di «realizzare un programma di sterilizzazione di concerto con l’Asp in merito alle colonie feline presenti nel territorio e alle migliaia di randagi da sterilizzare, rendendo pubblici, mensilmente, il numero degli animali sterilizzati e l’ubicazione, applicando la norma che punisce maltrattamenti e reati contro di loro. «E invece – sottolineano – dal 20 gennaio l’Asp 5 ha sospeso la sterilizzazione di gatti e cani randagi. Ma la legge 15 impone all’Asp la sterilizzazione dei randagi in libertà, pertanto il perentorio provvedimento di sospensione del presìdio veterinario nell’ambulatorio di Giostra, è un atto gravissimo. Alcuni cittadini e volontarie hanno già dato mandato ad alcuni legali per valutare se vi siano estremi di reato». Molto amareggiato anche l’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua: «Spiace che tutto questo sia successo mentre si sta portando avanti un percorso condiviso, insieme con le associazioni, per vari obiettivi di civiltà come la Consulta animalista, l’ordinanza a tutela delle 300 colonie feline esistenti in città, e il bando per nuovi canili e gattili e cimiteri degli animali. A proposito, per quest’ultimo, già arrivate due proposte».

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