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Sembra l'isola
dai due volti

Ore 18.30, seconda domenica dall’entrata in vigore dell’isola pedonale. Piazza Cairoli è molto frequentata, e così anche il breve tratto di viale S. Martino chiuso al transito veicolare. Alla stessa ora, a pochi metri di distanza, lo scenario è completamente diverso. In via dei Mille, pochissima gente, poche luci, i negozi aperti si contano sulla punta delle dita di una sola mano. La situazione non cambia anche nella parallela a valle del viale S. Martino, in via Giordano Bruno. Anche qui, negozi chiusi, oltre a quelli che lo sono definitivamente, e da prima che entrasse in vigore l’isola pedonale. Se l’amministrazione attendeva la prova del fine settimana per un ulteriore analisi sul provvedimento varato il 15 gennaio scorso, ieri c’è stata la conferma che la risposta dei messinesi arriva in base all’offerta che il quadrilatero chiuso alle auto offre. Non che in piazza ci sia stata chissà quale attrattiva, ma a giudicare da ieri, anche in mattinata, tanti messinesi hanno potuto godere di questo spazio. Anche i locali che si affacciano erano frequentati così come ai tempi in cui le auto degli avventori venivano lasciate a ridosso del marciapiede. Insomma, limitatamente a quest’area, l’isola domenicale sembra iniziare a piacere. Simpatica anche l’iniziativa mattutina che ha visto all’opera diversi bambini in un’estemporanea di disegno.

Tutta un’altra musica a poca distanza. Dove il motivo della scarsa frequentazione domenicale, in gran parte, è da ricercare nella quasi totale chiusura delle attività commerciali. Prova ne sia, l’enorme differenza con il sabato. Domenica, infatti, saracinesche abbassate, luci spente di vetrine ed insegne, nessun locale aperto. Un cocktail che non può essere appetibile per quanti decidono di trascorrere del tempo nell’isola pedonale. Vero è che l’area chiusa alle auto non può solo rappresentare un’occasione per fare acquisti.  Ma neanche per passeggiare in un scenario caratterizzato da oscurità e desolazione. O si provvede, o così non ha senso. Altrimenti, hanno ragione di lamentarsi, i residenti e quanti sono costretti a utilizzare strade alternative, per lasciare libera un’isola pedonale che c’è, ma non si vede.

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