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Il fanatismo
degli adepti
di una “setta”

Ormai siamo al delirio puro. La setta degli “unti del Signore” impartisce lezioni di morale, di diritto, di etica sociale, di giornalismo. Sono i detentori della verità assoluta, tutti gli altri fanno schifo. E sì, hanno proprio ragione. Perfino Accorinti, il sindaco teoricamente a loro più vicino, passerà per “colluso”, se non si schiererà dalla loro parte, anche quando si reiterano reati e si sostengono solenni cavolate brandendo come una spada qualche teoria imparata a memoria sfogliando, tra un’occupazione e l’altra, qualche... prontuario anti-sistema. Chi indica la Via non può sbagliare. Il prefetto è un capobastone, il questore un fascista, poliziotti e carabinieri sono gentaglia a cui bisogna sputare in faccia, la Gazzetta è un covo di mafiosi (ma siamo in buona compagnia, anche Tornatore lo è!), chi vi scrive non conosce neppure le regole elementari della professione. Siamo tutti burattini guidati dai poteri forti, mentre la Verità è custodita in buone mani... ... È incredibile come si possa distorcere la realtà dei fatti. Questo è il giornale che, nonostante luoghi comuni propalati da certi “ambienti”, ha seguito con più attenzione le vicende di questo gruppo di attivisti autoproclamatosi “Teatro Pinelli occupato”. Da “reazionari” (!), abbiamo evidenziato i lati positivi di iniziative volte ad accendere i riflettori sull’utilizzo dei “beni comuni”, siamo stati dalla loro parte continuando a denunciare i reati di omissioni commessi da enti pubblici che hanno lasciato marcire nel degrado beni di interesse pubblico. Abbiamo invocato il rispetto delle regole, perché ognuno di noi, nella propria vita personale e collettiva, ha diritti ma anche doveri. Nel giorno dello sgombero, il nostro affondo è stato diretto proprio contro la Regione e il commissario della società Italia: “E ora che ne farete della Casa del Portuale?”. Ma non puoi pretendere che gli adepti di una setta ti stiano ad ascoltare. Con in mano la fiaccola dell’anarchia e in mente la vocazione al martirio, loro vivono in un’altra dimensione. Tra stereotipi, sigilli violati e diritti d’autore non pagati...

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