Messina

Lunedì 29 Aprile 2024

I tanti dubbi e le
zone d’ombra da chiarire

Troppe le zone d’ombra in questa tragica vicenda che ha, al momento, un solo dato certo: la morte di una giovane donna, bella e solare, come era Provvidenza. Sono tanti gli aspetti che non convincono ma ne elenchiamo due in particolare, senza la pretesa di avere chissà quale verità in tasca, ma solo la voglia di capire e la speranza che, al più, presto, venga fatta definitivamente chiarezza su tutti quei punti che oggi sembrano oscuri.

1) Il luogo del presunto incidente stradale. Nel tratto di tangenziale che passa sul viadotto di Bordonaro c’è un guard-rail parzialmente danneggiato. È in quel punto che si sarebbe inabissata l’auto di Provvidenza, per cause al momento impossibili da accertare. Se davvero si è trattato di un incidente, perché chi ha condotto le indagini non si è accorto di quella “smagliatura” nella rete di protezione autostradale? La cella del telefonino di Provvidenza nella notte dell’incidente era stata localizzata nell’arco di cinque chilometri tra Bordonaro e Santa Lucia sopra Contesse, il villaggio dove la donna risiedeva. Bene, anzi male: come è possibile che a nessuno sia venuto in mente di perlustrare quell’area? Come è possibile che siano trascorsi sei mesi prima di scoprire che l’auto era precipitata proprio in quel punto?

2) Il luogo del ritrovamento. La Fiat Seicento bianca è stata rinvenuta non all’interno di una impenetrabile boscaglia, ma alla fine della scarpata, a ridosso del muro di protezione che confina con la cabina dell’Anas. Una struttura che è stata sottoposta qualche mese fa a lavori di ristrutturazione. È mai possibile che nessuno si sia accorto in sei mesi della presenza di quell’auto? Non era stata, forse, segnalata la scomparsa, assieme a Provvidenza, di quella Seicento? E non erano state diramate comunicazioni a tutte le centrali operative (polizia stradale, polizia municipale, carabinieri, polizia di Stato, guardia di finanza) perché fossero coordinate le ricerche? Zone d’ombra che vanno fugate nel più breve tempo possibile, per onorare degnamente la memoria di Provvy, la bella e sfortunata ragazza morta in una notte di luglio in circostanze ancora tutte da chiarire.

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