Sono trascorsi ormai vent’anni da quando il ministero della Giustizia stanziò 17 milioni di euro per la realizzazione del palagiustizia satellite. In questi due decenni sono stati innumerevoli i progetti e le ipotesi messe in campo, ma nessuno di essi, un po’ per immobilismo, un po’ per mancata coincidenza di vendute, è diventato realtà. E nel frattempo il Comune ha continuato a spendere, ogni anno, quasi due milioni di fitti per locali da adibire ad uffici giudiziari. Adesso, però, il rischio che i “17” mettano le ali verso altri lidi è diventato concreto. Di questo e di molto altro si è discusso nel corso della seduta aperta e straordinaria del consiglio comunale tenutasi ieri mattina per affrontare le problematiche inerenti l’iter che dovrebbe portare all’i ndividuazione del sito più idoneo per la costruzione del secondo palazzo di giustizia. La principale novità emersa durante il lungo e acceso dibattito d’aula, riguarda proprio il “dove”. Nel corso del suo intervento, infatti, il sindaco Renato Accorinti, affiancato dal presidente dell’ordine degli avvocati, Franco Celona e del coordinatore degli uffici dei Giudici di Pace Clodomiro Tavani, ha reso nota «l’eventuale possibilità di poter disporre di una parte della caserma di Bisconte. Potrebbe essere un’alternativa, ma sicuramente, qualsiasi decisione, dovrà essere presa coinvolgendo tutti gli attori in causa, tenendo ovviamente anche in considerazione le esigenze e i diritti degli studenti ». Posizione nettamente diversa quella del presidente Celona. «Non siamo più nella condizione di perdere altro tempo – ha esordito il presidente. Questa amministrazione ha l’opportunità, senza ulteriori attese, di raggiungere l’obiettivo. L’uso dell’immobile di via Cesare Battisti come pala giustizia satellite e il trasferimento degli studenti presso l’ex Hotel Riviera, è una soluzione che potrebbe mettere d’accordo tutte le istituzioni ».