Gli uomini che guidano i mezzi comunali del movimento terra, diretti dal responsabile del procedimento, il geometra Marco Mancuso, hanno già effettuato la risagomatura nella parte scoperta del torrente S.Filippo e rinforzato le fondazioni con il deposito di terra nei punti scoperti a rischio infiltrazione. Adesso, con le poche risorse a disposizione, si sta provvedendo alla pulizia dell’alveo sotto la strada statale 114. E’ in quel punto, a causa della pendenza inadeguata, che si depositano tantissimi detriti che provocano l’abbassamento del franco idraulico, il termine tecnico usato per individuare, in altezza, la soglia di sicurezza necessaria affinchè il deflusso delle acque avvenga in modo corretto. Gli interventi dovrebbero essere completati in una decina di giorni. Particolarmente complicate, per la mancanza di varchi adeguati e per il dislivello nella parte finale del torrente, le operazioni per rimuovere e trasportare alla foce la terra sbancata che sarà, poi, utilizzata per il ripascimento della costa.
I lavori, a causa della pericolosità del torrente S.Filippo, erano diventati indifferibili. L’assessore alla protezione civile Filippo Cucinotta sta aspettando, la convocazione a Palermo dell’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, per discutere, la prossima settimana, del progetto, già approvato e, quindi, già esecutivo da 750mila euro per il rifacimento delle spallette del torrente crollate all’altezza della scuola e delle arterie adiacenti, la rampa in entrata dello svincolo S.Filippo e la strada arginale che, dalla statale 114, porta direttamente agli impianti sportivi senza passare dal Cep. L’area in questione, peraltro, è un punto fondamentale per le emergenze di protezione civile. Nei prossimi giorni verrà stilato un cronoprogramma per altri interventi nei torrenti, il primo dei quali dovrebbe riguardare Cumia. In precedenza, i lavori manutentivi avevano interessato altri tre corsi d’acqua, il Santo Stefano, a sud, Gazzi al centro e Annunziata a nord.