È stato l’argomento della settimana né poteva essere altrimenti. L’isola pedonale denominata “area Cairoli” ha soppiantato la Tares (nota che, purtroppo, resta dolente...) come tema di discussione tra i messinesi. L’assessore Gaetano Cacciola, in questa fase, è come fosse in “stand by”: «Mi sono dato giorni di tempo, prima di esprimere qualsiasi valutazione o giudizio». È un momento di verifica sul campo, di ascolto e di riflessione, il resto verrà dopo. Potranno esserci ulteriori aggiustamenti e modifiche, ma l’amministrazione comunale, così come la IV Circoscrizione, ritiene si sia imboccato un «percorso condiviso» che darà frutti preziosi in futuro, se si avrà la pazienza (e il coraggio) di guardare oltre, immaginando una città che pian piano si adegua agli standard delle altre realtà urbane d’Italia e d’Europa. Ieri l’assessore alla Mobilità urbana ha effettuato l’ennesimo sopralluogo nelle strade del “quadrilatero” chiuso al traffico veicolare. La sensazione, come dichiarato anche durante la trasmissione “Punto Franco” andata in onda venerdì sera su Rtp e condotta da Salvatore De Maria, è che la reazione dei messinesi è più positiva che negativa. Vi sono, come è ovvio che sia, criticità da affrontare e c’è una parte di residenti, ma soprattutto di commercianti, che lamenta disagi e ripercussioni sul volume di affari delle proprie attività. Anche se, poi, se si fa caso, sono gli stessi che qualche giorno fa (quando ancora non c’era l’isola pedonale) si lamentavano della “desertificazione” del centro nelle settimane dei “saldi”. Sono gli effetti di una crisi che perdura da troppo tempo e la pedonalizzazione di alcune strade del centro non ha alcun nesso con dinamiche talmente ampie da porre drammatici interrogativi sulla tenuta sociale non solo della nostra comunità, ma di un intero Paese (sicuramente di tante regioni e città del Centro-Sud).