Si allontanano le probabilità di una marcia indietro sulla soppressione del tribunale di Rossano, depennato dall’allora ministro Severino, insieme ad altri mille tribunali minori, sezioni staccate e uffici di giudice di pace nell’ambito della revisione della geografia giudiziaria. La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo avanzata dalle regioni interessate, Calabria, Basilicata, Piemonte, Abbruzzo, Marche, Puglia, Friuli, Campania, Liguria. Nonostante il parere favorevole della Cassazione la Corte costituzionale si è pronunciata per il no al referendum. Ora rimane, se i consigli regionali lo vorranno, la Corte di giustizia europea. Ricordiamo che a Rossano c’è stata una lunga, ampia mobilitazione per il mantenimento del tribunale, ora accorpato a quello di Castrovillari. Accorpamento che ha creato non pochi problemi anche logistici. Per la prima volta erano state le regioni ad avanzare richiesta di referendum. Alla Consulta è bastata poco più di un'ora, udienza lampo a porte chiuse, per spegnere le speranze residue.
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