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Scambiarono tumore
per ernia, a giudizio
due medici messinesi

tribunale messina

Dovranno comparire il 28 marzo prossimo, davanti al giudice monocratico, due medici accusati di omicidio colposo per la morte di un 39enne messinese colpito da neoplasia al pancreas. Una malattia che  consumò il suo fisico in poco tempo nonostante fosse un fervente sportivo che aveva praticato anche football americano. A giudizio sono andati il medico di famiglia, al quale l’uomo si rivolse per primo ed un gastroenterologo.

Il primo,  scrive il gup Daniela Urbani nel suo decreto, contribuì a provocare la morte del 39enne, avvenuta a Padova il 13 settembre del 2008, per imperizia sottovalutando la gravità delle condizioni di salute del paziente ritardando la diagnosi di neoplasia scambiandola invece per una semplice ernia iatale. Il gastroenterologo,  dopo averlo sottoposto ai necessari esami medici, formulò un’errata diagnosi di aplasia. E così le metastasi s’impossessarono del paziente. E quando, accompagnato dalla madre, il 2 settembre 2008 decise di  recarsi all’Unità di gastroenterologia dell’ospedale di Padova era ormai troppo tardi. L’uomo morì 11 giorni dopo ormai vinto dal male incurabile avanzato inesorabilmente. A continuare la lotta in questi anni ci ha pensato la madre che non s’è mai arresa nella ricerca continua della verità. La donna, in una dettagliata denuncia, raccontò dei tanti errori medici. Mentre il figlio continuava a dimagrire a vista d’occhio le dicevano che era meglio, così almeno perdeva un po’ dei suoi 105 chili di peso. E per i dolori lancinanti al petto ed al ventre le rispondevano che si trattava di ernia e che al più presto avrebbe dovuto praticare  di nuovo dello sport. Insomma niente di preoccupante. Ma pochi mesi dopo, forse proprio a causa dei ritardi accumulati, il 39enne è morto. Dopo la denuncia dei familiari e l’avvio delle indagini la Procura ha chiesto inizialmente l’archiviazione del caso contro la quale il legale della famiglia ha presentato opposizione. E’ stato a questo punto che il gip Massimiliano Micali ha chiesto al pm un approfondimento d’indagini. E così si è giunti al rinvio a giudizio per i due medici per i quali ora si profila il processo.  R.P.

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