Messina

Lunedì 29 Aprile 2024

Cda Teatro
nomine pronte
con tanti dubbi

Le indicazioni per il Consiglio di amministrazione da Messina erano attese per questo inizio d’anno e puntualmente sono arrivate (e anche di buon profilo): eppure appare ancora incerto e poco chiaro il futuro dell’Ente Teatro peloritano, fermo al palo da maggio, nonostante la nomina, ad agosto, da parte del sindaco Accorinti, del nuovo presidente, l’attore e produttore Maurizio Puglisi. Fermo al palo perché per programmare le stagioni sono necessari i direttori artistici, che possono essere nominati solo dal Cda, non diversamente dal sovrintendente (a proposito, Paolo Magaudda - il cui mandato era scaduto lo scorso 7 dicembre - rimarrà in prorogatio fino al 21 gennaio).

Da Palazzo Zanca, così, sono stati scelti l’avvocato Giovanni Giacoppo, l’operatrice culturale Laura Pulejo e l’attore e regista teatrale Totò D’Urso; dal commissario della Provincia Filippo Romano, invece, il prof. e grecista Daniele Macris (designato quale vicepresidente), e l’attore Giovanni Moschella.

A questo punto, secondo la vecchia composizione del Cda (quella prevista dalla legge istitutiva dell’ente), per completare il mosaico, mancherebbe soltanto il nome dell’unico consigliere che spetta alla Regione.

Ma – ed è qui l’inghippo – la Regione Siciliana ha già recepito la legge Monti sulla spending review che prevede la drastica riduzione del numero dei consiglieri degli enti pubblici e che, nel caso specifico dell’Ente Teatro messinese, porterebbe da sette a tre addirittura i componenti.

Cosa succederebbe se, come sembra probabile, finisse in questo modo? Chi rimarrebbe? Non solo. Chi l’ha detto, poi, che il presidente non spetti, secondo questa nuova logica, proprio alla Regione, che più volte in passato ha rivendicato maggiore peso nel Cda, visto che è il suo finanziamento a mandare avanti quasi per intero l’attività del Teatro peloritano?

La situazione, dunque, è tutt’altro che chiarita: certo, Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni, con le loro indicazioni, hanno deciso di mettere pressione a Palermo, affinché si decida e si sblocchi, stavolta per davvero, una situazione insopportabile.

Ma la fine di questa vicenda appare ancora lontana e, soprattutto, non avara di colpi di scena.

 

 

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