Da ieri mattina una cinquantina di ragazzi ospitati all’i nterno delle tende, hanno iniziato lo sciopero della fame col preciso obiettivo di essere trasferiti dal centro di smistamento in cui da qualche settimane si trovano. Gesto che gli stranieri hanno messo in atto dopo che molte tende, a causa del nubifragio abbattutosi su Messina nella notte tra il 25 e il 26 dicembre, si sono allagate. Il terreno da gioco, come da molti preannunciato all’i ndomani dell’allestimento del campo, con l’arrivo dei temporali è diventato un pantano. Ciò, come mostrano le immagini, ha favorito infiltrazione d’acqua all’interno delle strutture piramidali. Su richiesta della Prefettura, ieri i vigili del fuoco hanno effettuato un sopralluogo nell’impianto sportivo, senza però rilevare alcun particolare problema. Secondo quanto riferito dal responsabile dei vigili del fuoco al vice prefetto, Maria Antonietta Cerniglia, l’acqua sarebbe penetrata all’interno degli spazi dove sono posizionati i letti non dal terreno ma dalle finestre di cui ciascuna tenda è dotata, non chiuse in modo corretto. Tale responso ha dunque spinto l’ente prefettizio a ritenere il campo tutt’ora agibile. Di diverso avviso, ovviamente, i migranti, che per tutta la giornata, sostenuti dai rappresentanti dei movimenti antirazzisti e dal circolo Arci di Messin “Thomas Sankara”, hanno pacificamente “o c c upato” il Comune spiegando le ragioni del loro malcontento. Subito investito del problema, il sindaco Renato Accorinti ha indetto una conferenza stampa ribadendo la piena e totale solidarietà dell’A m m inistrazione al disagio mostrato dagli stranieri. Nel ripercorrere i vari step delle ultime settimane, il primo cittadino ha sottolineato «di non poter fare nulla più di quanto non sia già stato fatto. Una decina di giorni fa abbiamo inviato alla Prefettura la proposta di ordinanza di requisizione del complesso turistico “Le Dune” da utilizzare come soluzione alternativa al campo. L’ultima parola spetta adesso al Ministero dell’interno, che fino ad oggi, però, in modo a dir poco vergognoso, non ha ancora dato risposta». Nel caso in cui i funzionari Ministeriali dovessero giudicare inidonea l’ipotesi “Le Dune”, continuando dunque a preferire la tendopoli, il sindaco non ha dubbi, «convocherò una conferenza stampa a Roma per porre il caso Messina all’attenzione dei media nazionali».
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