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Il Comune taglia
le bollette e gli sprechi

Una bella sforbiciata alle bollette dell’energia elettrica. Palazzo Zanca ci lavorava da agosto ed alla fine è riuscita a chiudere una operazione risparmio dal peso di circa tre milioni di euro in un anno.

Pochi sanno che sono circa un migliaio le utenze che il Comune deve gestire e pagare. Vanno da quelli degli immobili, ai semafori, dalle scuole alla tramvia.

Mille bollette che ogni mese assottigliano le casse comunali in maniera variegata.

 Per esempio la pubblica illuminazione cittadina, sempre più spesso aggredita dai ladri i rame è costata quest’anno  circa 6 milioni di euro.

Per tenere accese le luce nelle scuole elementari della città sono serviti circa 650 mila euro. Per i locali del Comune, Palazzo Zanca in primis, arriva una bolletta di quasi 900 mila euro. E potremmo continuare con i 160 mila euro per i semafori e gli oltre 700 000 euro per le strutture sportive.

Il totale per l’illuminazione del 2013 arriverà a quota dieci milioni di euro.

Tutte queste cifre sono state maggiorate di circa il 25, 30% in più, perché Palazzo Zanca, un po’ come capita al comune cittadino, non ha pagato due bollette di fine 2012, valore 1,100.000 euro. L’azienda che aveva il contratto con il comune, per via della morosità,  ha spedito Messina nel purgatorio del regime di salvaguardia. Tradotto in parole povere: io non ti stacco la luce , ma da ora in poi me la paghi maggiorata di circa un terzo.

Messina nel frattempo, alle prese con il default, somma altri debiti finendo per arrivare sino a 3 milioni e mezzo.

E’ toccato all’assessore Cacciola lavorare prima per una transazione e poi per far uscire dal purgatorio del regime di salvaguardia il Comune. Alla fine il Comune ha ottenuto uno sconto di oltre mezzo milione -  saranno pagati 2.900.000 cash ad Enel - e dal primo gennaio pagherà l’energia a prezzo di mercato. Allora anche per i conto di Palazzo Zanca , dopo il buio del purgatorio, luce sia.

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