La situazione è troppo delicata per permettersi sbavature. L’assessore ai servizi sociali Nino Mantineo non rilascia dichiarazioni al microfono e si affida ad un comunicato unitario della giunta per far conoscere la posizione dell’amministrazione che recita testualmente : chiunque ritenga che azioni di forza o meccanismi clientelari possano determinare un presupposto per negare diritti ad altri soggetti è in errore e non troverà alcun supporto. Dal comune il segnale è chiaro: soltanto se la scuola Donato sarà liberata si potrà dare il via alla ristrutturazione a l’attuazione del programma. Programma che già prevedeva che il plesso di paradiso dismesso dalle sue funzioni scolastiche fosse inserito nell’elenco dei siti destinati all’emergenza abitativa, ma certamente con dei limiti ben precisi. La struttura della salita Catena, nei progetti di palazzo zanca, dovrebbe servire ad affrontare situazione temporanee. Ma poiché è inagibile, è necessario poter avviare i lavori di messa in sicurezza. La permanenza delle tre famiglie, che da ieri si sono insediate abusivamente, fermerà ogni procedimento. Ma se la squadra del sindaco con quest’ultimo in testa, prende le distanze, due dei quattro consiglieri del suo gruppo Nina Lo Presti e Gino Sturniolo la pensano diversamente, ma anzi caricano- e sono parole loro- dicendosi sorpresi dal fatto che Renato Accorinti che per 40 anni è stato il principe della disobbedienza civile, adesso non si ribelli di fronte al rischio che dei suoi concittadini vadano a morire sotto un ponte. Con loro anche l’unione degli inquilini, la cub, rifondazione comunista, gli attivisti del teatro Pinelli e anche l’Orsa Sicilia che in un comunicato annuncia che il 25 parteciperà alla cena di Natale autogestita dentro la scuola Donato, dove sabato si terrà anche un’assemblea aperta. Ma intanto i primi malumori si registrano nel complesso limitrofo: il baia residence. La notte scorsa- terremoto a parte – non abbiamo chiuso occhio- dice un abitante- a causa del gran fracasso prodotto dai gruppi elettrogeni accesi ininterrottamente.
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