È stata un’occasione preziosa di confronto, ricca di “passione”e di spunti, che testimonia l’inte - resse che la massima istituzione culturale cittadina, nonostante tutto, continua ad avere a Messina. E sono emerse importanti novità, al di là dell’inevitabile ricerca delle responsabilità pregresse che hanno portato il Teatro nelle attuali condizioni, incapace di programmare e di produrre attività, ridotto solo a un mero stipendificio. Novità come quella preannunziata dall’assessore alla Cultura Tonino Perna che, al microfono di Rtp, ha ribadito la volontà di creare, anche sul fronte culturale, una vera unità tra le due sponde dello Stretto, mettendo accanto l’Or - chestra messinese del “Vittorio Emanuele” con il prestigioso coro del Teatro reggino Cilea: «Vogliamo far nascere la Filarmonica dello Stretto», ha aggiunto Perna il quale ha anche lasciato intendere che all’inizio della prossima settimana il sindaco Accorinti dovrebbe procedere alla nomina dei tre consiglieri di propria competenza previsti nel Cda dell’Ente (altri due sono di nomina del commissario della Provincia, uno deve essere indicato direttamente dalla Regione). Ma è proprio questo uno dei nodi da sciogliere: l’assessore regionale Stancheris ha confermato che il governo siciliano si atterrà alle nuove disposizioni normative che, in nome della spending review, hanno ridotto drasticamente il numero dei componenti del consiglio di amministrazione anche dell’Ente Teatro (da 7 a 3). Al momento, però, come ha evidenziato Bernava, non c’è alcun atto concreto e quindi il consiglio di amministrazione resta fermo a quota sette. «Si è perso fin troppo tempo –ha tuonato l’ex presidente, designato come assessore alla Cultura dal rivale di Accorinti al ballottaggio per la sindacatura, Felice Calabrò –, il sindaco provveda subito a esitare le nomine di sua competenza e metta in mora la Regione. Passerà un mese, forse più, prima che il nuova Cda possa insediarsi, ma se si resta sempre fermi al punto di partenza, non si va da nessuna parte»