I 530 medici di famiglia della provincia sono sul piede di guerra. L’Asp ha, infatti, inviato ai professionisti messinesi una raccomandata con minacce di trattenute sullo stipendio per somme pari anche a 110 mila euro (in media 40 mila) accompagnata da una lettera nella quale si contesta lo sforamento della spesa sanitaria prevista dall’Azienda riguardo alla prescrizione di alcuni farmaci inerenti la cura dell’ipertensione, del diabete, dell’apparato respiratorio, gli antibiotici, gli antifratturativi, i protettori gastrici e gli antidislipidemici. Praticamente tutte le patologie di primario interesse per la salute della collettività. Il tutto nasce dal decreto dell’assessorato regionale alla Salute del 22 marzo del 2013 che ha fissato i tetti di spesa massima e che l’Azienda sanitaria provinciale ha pensato di interpretare in questa maniera, a scapito dei medici di famiglia. Che adesso avranno 10 giorni dal ricevimento della raccomandata per fornire spiegazioni. In sintesi ai medici viene rimproverato di aver prescritto troppi farmaci! Oggi la protesta dei medici, alle 10, davanti alla sede dell’Asp. Durissime le reazioni sia dell’ordine dei medici che di alcuni esponenti della deputazione regionale che accusa l’Asp di far pagare il “buco” relativo alla spesa sanitaria ai pazienti.
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