E’ un braccio di ferro senza fine quello che contrappone da settimane il prefetto Stefano Trotta al sindaco Renato Accorinti. Difformità di vedute sulla sistemazione dei migranti e così il rappresentante del governo accusa il sindaco di far demagogia e quest’ultimo, che ha già firmato l’ordinanza di requisizione del complesso Dune, minaccia di rivolgersi al ministro per l’integrazione Kyenge per chiedere che vengano garantiti i diritti dei profughi. Non ritrova un accordo e difficilmente si troverà. Da un lato il prefetto che deve uniformarsi alle disposizione del Ministero dell’Interno competente nella gestione dei migranti, dall’altro il sindaco pacifista che non ritiene dignitosa la sistemazione degli stranieri nella tendopoli di Conca d’oro e caldeggia soluzioni più ospitali. Intanto l’assessore ai Servizi Sociali, Nino Mantineo proprio stamattina ha ottenuto dall’istituto religioso Spirito Santo la disponibilità ad ospitare gli ultimi sette minori rimasti nelle tende. Si mette a posto così un altro tassello già motivo di scontro con il Prefetto che aveva invitato l’amministrazione comunale a fare il suo dovere e trovare una sistemazione per i minori non accompagnati. Nella tendopoli restano così 150 migranti su una capienza di 250 persone distribuite in 32 tende.
Una sistemazione che continua a non piacere a molti. Oggi i consiglieri comunali di Cambiamo Messina dal basso Ivana Risitano e Luigi Sturniolo definisce la tendopoli una vergogna contro la quale il sindaco Accorinti fa bene a battersi. Per Risitano e Sturniolo quelle tende vanno tolte immediatamente e sarebbe necessario orientarsi verso un’accoglienza dignitosa e rispettosa delle sofferenze e dei bisogni di cui i migranti sono portatori.