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Pronta ordinanza
per acquisire
"Le Dune"

Il sindaco Accorinti ha deciso di andare dritto per la sua strada. A costo riavviare un braccio di ferro con la Prefettura. I 115 migranti siriani ed egiziani giunti a Messina nella notte fra sabato e domenica non possono stare nella tendopoli allestita all’esterno del Panebiolo. Una soluzione disumana che, come sottolineato dall’assessore Nino Mantineo, non si addice a profughi che chiedono asilo politico e si può giustificare solo in caso di emergenza come una calamità naturale. Accorinti continua a caldeggiare la soluzione Le Dune. Il primo cittadino ha lavorato ieri fino a tarda sera con il direttore generale del Comune Antonio Le Donne per mettere a punto l’ordinanza con cui Palazzo Zanca requisisce il complesso turistico di Mortelle, su una parte del quale  pende un procedimento giudiziario per abusivismo.  Il documento è pronto, manca solo la firma del primo cittadino. Dopo di che l’ordinanza sarà portata all’attenzione del Prefetto Stefano Trotta. Il rappresentante del governo a sua volta dovrà avvertire il Ministero dell’Interno ma non è affatto scontato che da Roma giunga il via libera all’impiego del villaggio Le Dune. L’orientamento del governo centrale è di utilizzare le tendopoli così come sta avvenendo in molte città italiane che stanno accogliendo i profughi ma l’amministrazione comunale non intende mollare la presa. E sulla stessa linea ritrovano il Movimento 5 stelle, la cui deputata regionale Valentina Zafarana si è recata ieri in visita alla tendopoli,  il sindacato Cub immigrazione che chiede una sistemazione più dignitosa per i profughi, Rifondazione Comunista ed il Circolo Thomas Sankara che bacchetta anche l’amministrazione comunale perché ritenuta troppo morbida in questa storia e chiede la chiusura immediata della tendopoli per violazione dei diritti umani e del diritto alla salute ed il trasferimento di donne e bambini in strutture protette.

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