Un cumulo di macerie. Due bare ben visibili, danneggiate dalle tarme e dal tempo, incastrate in quel che resta della terza fila di questo muro della spianata del Cenobio. Erano cinque, all’inizio, una sopra l’altra. Quella più in alto è stata portata via, delle due più in basso non si hanno notizie. A terra, tra i pezzi di cemento e ferro, c’è un cumulo di lamiere che non lascia ben sperare. Dicono che potrebbe essere una delle due bare che mancano. Schiacciata sotto il peso di una fila che a guardare le carte non doveva crollare. In questo muro, cotruito accanto al nuovo crematorio, era stato deciso di eliminare le prime due file. Quella che vedete nelle immagini è la terza, che in teoria doveva restrare in piedi.
Lo raccontano i parenti di una delle persone che riposavano in quest’area del cimitero. Loro avevano deciso di trasferire la salma in un’altra zona. Ma quando si sono presentati all’appuntamento per la riesumazione, hanno trovato questo spettacolo, se così può definirsi. A terra ci sono i resti delle lapidi, alcune con tanto di fotografia attaccata, mischiate a terra e detriti. La foto della madre dei due fratelli che hanno scoperto questa incredibile storia, era nascosta sotto un grosso pezzo di cemento. Hanno dovuto faticare per recuperarla e portarla in un posto più decoroso.
I due fratelli hanno chiesto chiarimenti, ma non hanno ricevuto le risposte che volevano. Così hanno deciso di presentare una denuncia ai carabinieri, per chiedere che si faccia luce su questa triste vicenda. Vogliono capire di chi è la responsabilità e perché nessuno li ha avvertiti di ciò che era successo. Quei pezzi di lamiera, sotto le macerie, potrebbero essere parti della bara della loro madre. Al solo pensiero vengono i brividi.
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