Dovranno comparire il 22 gennaio prossimo davanti al gup Antonino Genovese quattro esponenti di spicco del clan di Mangialupi accusati di associazione finalizzata allo spaccio di eroina, cocaina e marijuana. Il sostituto procuratore della DDA, Giuseppe Verzera ha chiesto il rinvio a giudizio per il presunto capo dell’organizzazione Francesco Turiano, 29 anni e per Eugenio Paone, 44 anni, Pietro Coppolino, 29 anni, Domenico Parisi, 25 anni e Tommaso Crupi il collaboratore di giustizia che con le sue dichiarazioni fece scattare il 25 giugno scorso l’operazione della Squadra Mobile denominata Refriger.
Le indagini scattarono dopo un sequestro di 16 chili di eroina, uno di cocaina, ma anche di armi e munizioni trovate dalla Polizia nel febbraio scorso ad Acqualadroni. Materiale che il gruppo di Mangialupi aveva nascosto nella spiaggia ad una profondità di mezzo metro. La droga era custodita in un bidone di plastica mentre in un borsone gli agenti hanno trovato una pistola mitragliatrice, due semiautomatiche, tre pistole a tamburo e circa duemila munizioni di vario calibro.
Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia consentirono alla Mobile di trovare altre armi ed altra droga nell’impenetrabile rione Mangialupi. In un caso vennero sequestrate diverse pistole, due revolver, una penna pistola di fattura artigianale, un fucile, un panetto di tritolo di tipo militare, munizioni anche da guerra, 1 kg. di polvere da sparo, ed oltre due chili di marijuana.
Era proprio Crupi, soprannominato “Refriger” da Turiano, a recarsi nei nascondigli ad occultare per conto del boss armi, munizioni e droga o a consegnarle agli affiliati in caso di necessità. Gli arresti scattatati all’alba del 25 giugno scorso provocarono una specie di sollevazione popolare conto la Polizia nel quartiere di mangialupi e poi nel carcere di gazzi dove i detenuti urlarono la loro rabbia dalle celle all’arrivo degli arrestati.
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