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Comune di Messina,
stipendi a rischio

  Sono tutt’altro che risolti i problemi economico-finanziari di Palazzo Zanca. Un anno dopo la corsa contro il tempo che vide protagonisti il commissario Croce e il consiglio comunale per l’approvazione del bilancio, al Comune è partito il conto alla rovescia per la presentazione del nuovo Piano di riequilibrio finanziario, strumento necessario per accedere al fondo “Salva Comuni” varato proprio un anno fa dall’allora governo Monti. Il sindaco Accorinti, infatti, ha inviato alla Corte dei Conti di Palermo e alla commissione Finanza locale del ministero dell’Interno la “relazione di inizio mandato”, fotografia dell’attuale stato di salute delle casse comunali, primo step, appunto, che fa partire il termine di sessanta giorni per la presentazione della seconda e definitiva versione del Piano di riequilibrio (la prima, targata Croce, venne di fatto bocciata dalla Corte dei Conti). Intanto però si rischia l’emergenza stipendi e tredicesime per i dipendenti comunali, del servizio di raccolta dei rifiuti e dei servizi sociali. La Fp-Cgil evidenzia i ritardi con cui Stato e Regione hanno trasmesso i finanziamenti di propria competenza al Comune. All’appello, rispetto a un anno, mancherebbero quasi 40 milioni.

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