La conferma arriva anche dal vicesindaco Guido Signorino: Messina non sarà esentata dal pagamento della mini-rata Imu del 16 gennaio. Il conguaglio, infatti, è dovuto dai residenti di quei Comuni che nel 2013 hanno deliberato o confermato un’aliquota superiore a quella base del 4 per mille. Messina nel 2012 aveva adottato l’aliquota massima del 6 per mille, confermata “tacitamente” anche quest’anno, per cui i cittadini dovranno sobbarcarsi il pagamento del 40% di questo surplus (il resto lo rimborserà lo Stato). In soldoni, secondo calcoli effettuati a livello nazionale, dovrebbe trattarsi di una media di 50 euro a contribuente. Intanto l’amministrazione Accorinti ha trasmesso al consiglio comunale il suo primo bilancio di previsione: una manovra da 415 milioni di euro, in cui è alta l’incidenza delle tasse (oltre 80 milioni solo da Tares e Imu insieme). Confermati i 17 milioni di euro per l’Atm, salgono a 30 quelli stanziati per i servizi sociali, previsti oltre 42 milioni per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Diminuiscono i trasferimenti statali, si investe pochissimo, quasi nulla in turismo e cultura.