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Reset & Accorinti
patto programmatico

Non si tratta di un accordo politico, ma programmatico nell’interesse esclusivo  della città. Lo ripete e lo scrive in grassetto sul programma del patto stretto con l’amministrazione  Accorinti, l’ex candidato sindaco del movimento Reset Alessandro Tinaglia. Lo ribadisce perchè suona come una sorta di passo indietro, dopo quanto era stato dichiarato durante la campagna elettorale. Accordi con nessuno. Nessuna mescolanza. Invece adesso cambia tutto. Lo stimolo- spiega: l’atteggiamento di grande apertura manifestato dal primo cittadino, che quindi ha favorito a sua volta la decisione di Reset di mettere a disposizione della giunta la propria esperienza professionale, i propri uomini, il programma elaborato anche in vista delle scorse amministrative.  II patto si fonda su tre pilastri: iniziative condivise, fattibilità tecnica ed economica,  priorità per la città e tempi di realizzazione. 14 le aree tematiche ad  ampio raggio su cui ci si prefigge  di  intervenire,  con gruppi di lavoro costituiti dai professionisti di Reset e assessori di riferimento. Non mancano ovviamente i temi caldi del momento come la gestione dei rifiuti, i servizi sociali, la mobilità urbana, ma anche le politiche finanziare e il territorio.  “Finita la campagna elettorale, si abbandonano gli scontri e si mette al centro dell’interesse la città quale bene comune”- il commento entusiasta di Renato Accorinti.  Voce nuovamente fuori dal coro invece quella di Nina Lo Presti, consigliere del suo gruppo, che si interroga su cosa sia cambiato realmente da parte di Tinaglia  rispetto alla campagna elettorale quando accusava  il movimento Cambiamo Messina dal Basso di essere troppo a sinistra per i suoi gusti. E ancora al sindaco chiede quale sia stata la necessità di convocare la stampa per sancire un patto con un soggetto politico visto che il primo cittadino ha sempre detto che tutti i messinesi sono sindaci  e assessori, e infine conclude Nina Lo Presti,  cosa ne sarà del programma originale dell’ex candidato Accorinti a cui si sovrapporrà quello di Reset, magari con idee di gestione della cosa pubblica in contrapposizione con quelle di Cambiamo Messina dal Basso? Gli elettori avevano fatto una scelta diversa. Capiranno?

 

 

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