La corsa è contro il tempo e punta a raggiungere il traguardo di una equità contributiva che il precedente metodo non sembrava avere.
A palazzo Zanca si lavora trasversalmente con in prima fila Consiglieri comunali, assessori e dirigenti per cercare di trasformare la temuta Tares in una più docile Tares semplificata. L’opportunita del cambio è arrivata dal legislatore nazionale a fine mese scorso. Una volta incassate le polemiche e le critiche di cittadini e commercianti che in queste settimane hanno scoperto dalle proiezioni sulle tariffe del 2013, che stava per arrivare un salasso, l’amministrazione comunale prova a cambiare le regole per il calcolo del tributo.
La Tares approvata in consiglio a metà mese, prevedeva una parte fissa ed una variabile basata sul numero di componenti il nucleo familiare.
Adesso di fatto si tornerebbe al metodo di calcolo della Tarsu quindi legato esclusivamente alla grandezza dell’appartamento numero. In pratica dovrebbero essere moltiplicati i metri quadri della abitazione per un coefficiente fisso per tutti. L’anno scorso questo numero era di 2,66 per il quale una casa di 80 metri quadri pagava 244 euro. Oggi alla luce della necessità di coprire non più solo il 61 per cento del costo del ciclo dei rifiuti ma il cento per cento e quindi 42 milioni, questo coefficiente non potrà che aumentare e dovrebbe attestarsi, ad una prima stima , intorno a 4.
Comunque un aumento ci sarà quindi, ma è la distribuzione del carico contributivo che cambierà. Il single per esempio avrà uno sgravio del 30 % ed ulteriori sconti sono previsti per chi farà la differenziata in ragione, anche qui siamo nel campo delle ipotesi, dei 50 centesimi al chilo. Per le utenze non domestiche dovrebbero essere confermate le tabelle merceologiche del 2012 in pagamento in queste settimane. Anche qui sulla base della dimensione dell’esercizi commerciale e non più sui parametri nazionali. Anche in questo caso aumenti sono previsti ma lineari in ragione di quel 39 per cento che deve comunque essere raccolto.