Conferenza stampa di coalizione, convocata dall’ex candidato sindaco del centrosinistra. Argomento le politiche di bilancio dell’amministrazione comunale. A partire da questo Calabrò attacca su tre fronti: legalità, trasparenza e partecipazione (INT) Conferenza stampa di coalizione, lo ribadiamo perché la deriva è sulla tares. Il fronte sembra meno coeso, e fioccano le giustificazioni. Pippo De Leo del Megafono spiega perché il gruppo è uscito dall’aula e non ha votato la delibera. “Siamo sicuri che si poteva restare in regime di tarsu.” Chi invece l’ha votata, come i dr o il pd ribadisce il senso di responsabilità. Elvira Amata e Paolo David lo avevano già precisato “il vice sindaco Signorino è stato chiaro: senza questo provvedimento si va al dissesto perchè non si può approvare il bilancio.” Il capogruppo dell’udc Mario Rizzo, invece, ritiene assolutamente impossibile trovare un’altra strada, perché non è facile colmare il buco di 17milioni di euro. Ma tutti si dicono perplessi dal messaggio confuso che arriva dal fronte accorintiano: la giunta decide una cosa, il consigliere Nina Lo Presti fa la battaglia opposta, votando (unica e sola in aula) contro il regolamento. Quindi sulle tariffe si ritrova finalmente un’unità: quando ce le trasmetteranno è su quelle che ci confronteremo. Chi ha di più deve pagare di più –incalza Calabrò- e non possono essere penalizzate le famiglie numerose. Si devono trovare soluzioni e garantire la fiscalità differenziata. Equità fiscale in una città dove la povertà avanza. E va giù duro contro Accorinti: se il comune va al dissesto non è a causa del consiglio comunale, ma per colpa di chi non sa amministrare. Non è in grado di produrre delibere, di portarne una corretta e in tempo in aula: protestare è una cosa- aggiunge l’ex candidato sindaco- amministrare è un’altra. INT
Capp. Calabrò/st
La coalizione di centrosinistra in consiglio comunale, non molto coesa al momento dell’approvazione del regolamento della Tares (la nuova tassa sui rifiuti) ritrova unità sulla questione “ tariffe” e promette battaglia per tutelare l’interesse dei cittadini meno abbienti. L’ex candidato sindaco Calabrò, intanto, accusa l’amministrazione comunale di poca trasparenza e comunicazione nei rapporti con l’aula
ax gisella cicciò
TARES, IL CENTROSINSTRA
TORNA UNITO SUL
NODO TARIFFE
Il centrosinistra in consiglio comunale, diviso al momento dell’approvazione del regolamento della Tares (la nuova tassa sui rifiuti), ritrova unità sulla questione “ tariffe”. Con l’ex candidato sindaco Felice Calabrò promette battaglia per tutelare l’interesse dei cittadini meno abbienti.
Conferenza stampa di coalizione, convocata dall’ex candidato sindaco del centrosinistra. Argomento le politiche di bilancio dell’amministrazione comunale. A partire da questo Calabrò attacca su tre fronti: legalità, trasparenza e partecipazione . Conferenza stampa di coalizione, lo ribadiamo perché la deriva è sulla tares. Il fronte sembra meno coeso, e fioccano le giustificazioni. Pippo De Leo del Megafono spiega perché il gruppo è uscito dall’aula e non ha votato la delibera. “Siamo sicuri che si poteva restare in regime di tarsu.” Chi invece l’ha votata, come i dr o il pd ribadisce il senso di responsabilità. Elvira Amata e Paolo David lo avevano già precisato “il vice sindaco Signorino è stato chiaro: senza questo provvedimento si va al dissesto perchè non si può approvare il bilancio.” Il capogruppo dell’udc Mario Rizzo, invece, ritiene assolutamente impossibile trovare un’altra strada, perché non è facile colmare il buco di 17milioni di euro. Ma tutti si dicono perplessi dal messaggio confuso che arriva dal fronte accorintiano: la giunta decide una cosa, il consigliere Nina Lo Presti fa la battaglia opposta, votando (unica e sola in aula) contro il regolamento. Quindi sulle tariffe si ritrova finalmente un’unità: quando ce le trasmetteranno è su quelle che ci confronteremo. Chi ha di più deve pagare di più –incalza Calabrò- e non possono essere penalizzate le famiglie numerose. Si devono trovare soluzioni e garantire la fiscalità differenziata. Equità fiscale in una città dove la povertà avanza. E va giù duro contro Accorinti: se il comune va al dissesto non è a causa del consiglio comunale, ma per colpa di chi non sa amministrare. Non è in grado di produrre delibere, di portarne una corretta e in tempo in aula: protestare è una cosa- aggiunge l’ex candidato sindaco- amministrare è un’altra.