È di nuovo paura per i residenti di Giampilieri, in particolare decine di famiglie sfollate da Puntale e Vallone che, senza più contributi per l’affitto, hanno dovuto far ritorno nelle loro case pur comprese nelle zone interdette, o anche solo camminare e lavorare a ridosso delle recinzioni di cantiere e delle masse di detriti. Il nodo da sciogliere è proprio qui: nella paralisi di alcune opere dell’appalto clou, ovvero le demolizioni e la costruzione del grande Canale fugatore: si tratta del convogliamento nel torrente Giampilieri, di tutte le acque e il fango già in buona “regimentati” sulla cintura collinare sopra il villaggio. Ai primi d’ottobre, com’è noto, le ruspe si sono dovute fermare per il mancato pagamento di cinque espropri da parte della Protezione civile regionale e, alla vigilia dell’inverno, si attende ancora l’ultimazione di queste pratiche. Parallelamente è grande a Giampilieri anche la preoccupazione per il ventilato trasferimento dell’ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca.
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