Sarà discusso martedì dalla giunta comunale il bilancio di previsione 2013 di Palazzo Zanca, in attesa della definizione del piano tariffario della nuova Tares. A confermarlo è stato ieri il vicesindaco Guido Signorino. Ma lo strumento economico ha il “peccato originale” della tempistica, somiglia più che altro ad un consuntivo. In ogni caso dopo una spending review inflessibile è stato raggiunto il pareggio tra entrate e uscite. Ma c’è di più. A tutti agli uffici comunali sono state date indicazioni precise da parte dell’Amministrazione di non assumere per il momento nuovi impegni di spesa. Insomma, la cassa è “chiusa”. Nel successivo piano di riequilibrio verrà poi fotografata la disastrosa condizione debitoria di Palazzo Zanca: sono 122 i milioni di passivo già accertati, ai quali bisognerà aggiungerne probabilmente altrettanti in corso di stima, fra cui certamente i 50 maturati con Ato3, nei quali far rientrare anche una parte delle passività relative ai rapporti con MessinAmbiente. Anche Amam e Atm, con i loro bilanci non votati per anni e anni, rappresentano veri e propri buchi neri nei quali ogni tentativo di far quadrare i conti rischia di essere irrimediabilmente risucchiato.