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Il Comune spegne
il pilone e
accende le proteste

Sarebbe stato comunque spento in questi giorni , cioè nella stagione in cui, oltre al periodo primaverile, si verifica il secondo imponente  passaggio migratorio di uccelli sullo stretto di Messina. Ma, invece,  il Pilone di Torre Faro, simbolo da cartolina della città,  oltre che trampolino di lancio del sindaco Accorinti (che diventò famoso quando vi si arrampicò, ancora in versione pacifista-nopontista), sarebbe stato oscurato per sempre, su decisione dell’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua. Il nuovo impianto di illuminazione a led era stato inaugurato, con le luci del colore della bandiera, dall’allora sindaco Buzzanca il 2 giugno del 2011,  in occasione della festa della repubblica e per celebrare il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.  Durante la conferenza stampa, convocata a maggio per illustrare le novità, si era registrata l’incursione della nota ambientalista messinese del WWF Anna Giordano, che chiedeva lo spegnimento almeno quando erano previsti i passaggi migratori. Le sue richieste vennero accolte dal primo cittadino e dal responsabile del procedimento, l’ing. Salvatore Saglimbeni, che preparò una sorta di regolamento interno dove aveva previsto l’oscuramento del Pilone nella tarda primavera e in autunno, e la riaccensione il 15 dicembre, in coincidenza con l’inizio delle festività natalizie. A quanto pare, però, questa volta l’impianto resterà spento anche oltre quella data, su precisa richiesta rivolta da Ialacqua, attraverso una lettera ,  allo stesso dirigente, che ha appreso della decisione con stupore. Infatti l’ illuminazione a led, (come ha certificato l’energy manager nella documentazione richiesta dall’assessorato regionale al territorio e ambiente, che l’ha ratificata) ha permesso non soltanto una notevole riduzione della potenza elettrica impegnata, con il consequenziale incisivo risparmio economico per le casse del comune (la spesa è scesa da 35mila a 2000 euro)  ma ha anche eliminato i fenomeni di abbagliamento ed eccessiva luminosità che rendevano il Pilone siciliano fonte di inquinamento ambientale. Restano quindi incomprensibili le ragioni che hanno indotto l’assessore a far spegnere i led colorati, provocando perplessità e disappunto  fra numerosi messinesi che nella struttura vedono ormai il biglietto da visita della città, simbolo delle serate in riva allo Stretto. E non bisogna sminuire l’importanza dal punto di vista turistico oltre che ingegneristico, infatti, il Pilone  siciliano è il secondo dei cinque tralicci monumentali elettrici più alti  mondo. Con i suoi  232 metri viene solo dopo la Tour Eiffel e prima dei due Cinesi di Yang Tze River e Pearl River  oltre che del Venezuelano di Orinoco. Forse prima di spegnerlo in silenzio, sarebbe stato giusto verificare cosa ne pensassero anche i messinesi, per prendere  una decisione condivisa, dal basso, dell’alto Pilone, in questo caso. 

 

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