Nel 2012 a Messina sono state effettuate 15 donazioni di organi. Il dato che fa però riflettere è che i donatori segnalati erano 44. Quest’anno su 23 segnalazioni le donazioni sono state solo 11. Questo significa che c’è ancora il 50% di possibili donatori i cui familiari si oppongono al prelievo di organi. La percentuale delle opposizioni in Sicilia si attesta sul 35% rispetto al 24% dell’Italia, anche se Messina rimane la prima città della Sicilia come numero di donazioni. I numeri della reticenza ancora forte a questa prassi che salva vite umane dipendono forse dalla poca conoscenza del concetto di morte cerebrale che viene stabilita da un equipe multidisciplinare. Sono problematiche a cui non si pensa se non nel momento in cui si è coinvolti in prima persona. Ecco perché l’esigenza di un coordinamento interaziendale, previsto nei piani attuativi dell’assessorato regionale alla sanità. I referenti sono Francesco Puliatti e Olivia Penna per il Policlinico, Domenico Runci e Maria Sfavara per il Papardo Piemonte e Giuseppe Bova per l’Asp 5. L’invito di oggi era aperto a tutti i cittadini che per la verità hanno risposto poco. L’incontro a cui hanno preso parte gli alunni di alcune scuole cittadine, è stato organizzato in collaborazione con le Associazioni Donatori Midollo osseo, Donazione di Organi e Tessuti, Emodializzati Dialisi e Trapianto, Pazienti riceventi Organi e Croce Rossa Italiana. L’Aido, ha detto il presidente provinciale Guido Bellinghieri, conta a Messina 8500 iscritti un numero in lieve crescita che deve continuare però a migliorare. Il coordinamento continuerà a perfezionarsi per l’organizzazione della rete sul territorio basti pensare che per un trapianto multiorgano sono coinvolte dalle 200 alla 300 persone.
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