Non si riesce a comprendere perché non si sia mai dato corso a quel benedetto progetto di messa in sicurezza (o miglioramento che dir si voglia) del viadotto Ritiro; già approvato dal Genio civile l’8 gennaio scorso. L’interroga - tivo se lo dovrebbe porre la Procura, che stando a quanto sostiene l’ingegnere capo dell’Ufficio Gaetano Sciacca, è al corrente (eccome!) della situazione. E dal momento che il viadotto rischia di crollare (vi sono fior fior di pareri tecnici certificati, depositati da tempo) ci si aspetterebbe l’immediato provvedimento di sequestro del tratto. Solo allora, forse, i lavori partirebbero di gran corsa per essere ultimati altrettanto velocemente. O vogliamo aspettare che la struttura collassi? Anche su questo aspetto, ieri si sono soffermati a “Oltre il tg” in onda su Rtp, l’assessore comunale ai Lavori pubblici Sergio De Cola e lo stesso Sciacca. In tema di svincoli, sono arrivate le rassicurazioni dell’esponente della Giunta Accorinti sull’iter che porterà alla realizzazione della rampa d’uscita a Giostra (direzione Me-Pa), ovvero il famoso prolungamento dell’attuale snodo fino al terrapieno (a pochi passi dalla piazzola belvedere). Lavori che – ha affermato De Cola – dovrebbero essere completati entro l’anno prossimo (4-5 milioni di euro la spesa). La soluzione, illustrata per sommi capi in tv con tanto di planimetria, è condivisa da Sciacca (il quale tuttavia non ha ancora visionato ufficialmente il progetto) anche perché bypassa il problema di non poco conto del tanto contestato giunto. Ma come ha ribadito l’ingegnere capo, insistendo sul punto, vi è da affrontare prima di tutto la questione della messa in sicurezza del viadotto. Interventi che possono essere effettuati senza “disturba - re” i lavori della rampa d’uscita. Le due iniziative potrebbero procedere anche congiuntamente, ma se c’è una priorità da assegnare, allora vincerebbe il viadotto. Non c’è più tempo da perdere.