Sono sospesi ormai da quasi un anno i lavori nel cantiere dello svincolo di Giostra. Dopo la decisa accelerazione impressa nel 2009 con l’attribuzione dell’appalto all’impresa Ricciardello, ritenuta vincitrice dalla giustizia amministrativa, e con l’assegnazione all’Anas della direzione lavori, si era riusciti a realizzare, nel giro di tre anni, quello che era stato impossibile compiere in quasi un ventennio. Dal novembre 2012, però, il cantiere è fermo, ad un passo dal completamento. Gli unici interventi eseguiti nel frattempo sono stati quelli finalizzati all’apertura parziale, solo in entrata nei due sensi di marcia, Catania e Palermo, che è avvenuta il 15 maggio scorso. Sul tavolo dell’ente appaltante del complesso lavoro autostradale, il Comune, c’è una perizia di variante, la terza dall’inizio dei lavori, non ancora approvata, dalla quale dipende l’esecuzione degli interventi di completamento rispetto al progetto originario. Il problema chiaramente, è di tipo economico, mentre all’orizzonte già si sta profilando la quarta variante e cioè quella ormai indispensabile, che prevede la realizzazione di un bypass per l’uscita su terraferma e non sul viadotto Ritiro. Un iter che, dunque, continua essere particolarmente complesso dal punto di vista tecnico, ma soprattutto sotto l’aspetto formale, strettamente burocratico. A districare la matassa dovrà ora pensare la nuova amministrazione comunale: proprio domani l’assessore Sergio De Cola incontrerà i tecnici dell’Anas per discutere della proposta messa nero su bianco dal Cas. Si tratta della formalizzazione del percorso operativo che fino ad ora è stato solo verbalmente deciso, con la piena condivisione di tutti gli enti interessati.