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Alfio Ragazzi
e i martiri
di Nassiriya

Il tempo passa, il dolore resta. Dieci anni non bastano certo a cancellarlo.E non ne basteranno altri dieci per dimenticare quel terribile giorno. 12 novembre 2003. In Italia erano le 8.40 quando un’esplosione si è portata via 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e due civili. 19 italiani, in missione di pace. C’era anche il maresciallo Alfio Ragazzi, tra loro. Messinese, di nascita, in servizio ai Ris, ucciso alla vigilia del suo rientro dall’Iraq. E poi c’era Giovanni Cavallaro, altro messinese trasferito ad Asti. A loro due e al brigadiere Ivan Ghitti, originario di San Fratello, Messina ha reso omaggio stamattina. Prima è stato deposto un cuscino di fiori sulla lapide di Alfio Ragazzi, poi nella chiesa di San Paolo a Briga è stata celebrata una messa in suffragio delle vittime dell’attentato di Nassiriya e in generale di tutti i caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Quella pace finita al centro delle polemiche per la famosa vicenda della bandiera mostrata dal sindaco. Un gesto che a Tiziana, moglie di Alfio, non è andato giù.

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