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La lucida “cattiveria”
di Roberto Gervaso

  «L’Italia è un casino che neppure la legge Merlin può chiudere». Oppure: «L’Italia sta ancora in piedi perché non sa da che parte cadere». O anche, se preferite: «Gli italiani sono un popolo di pecore anarchiche» e «L’italiano preferisce godere di un privilegio piuttosto che esercitare un diritto». Con epitaffio finale adatto a molti: «Qui giace il politico XY. Fece più male che bene, il bene lo fece male, il male lo fece bene». Aforismi, paradossi e giudizi taglienti: così Roberto Gervaso, 76 anni di lucida “cattiveria”, ha intrattenuto i molti presenti nell’auditorium di “Gazzetta del Sud”, in occasione della presentazione del suo nuovo libro “Lo Stivale zoppo, la Storia d’Italia dal fascismo ai nostri giorni” (Mondadori). Sollecitato dalle domande di Lino Morgante, direttore editoriale del nostro giornale, lo scrittore-storico- giornalista ha infierito su fatti e personaggi di ieri e di oggi, quelli che tutti insieme ci hanno portato nell’odierna tragica situazione economica e quelli che non sono assolutamente capaci di tirarci fuori.

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