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Ancora un blocco
in Via La Farina

protesta abiatanti rione cannemele

Glielo avevamo detto che avremmo di nuovo bloccato la strada se non fosse arrivata la ruspa stamattina. E noi la parola la manteniamo. Così si sono giustificati gli abitanti del rione Cannamele a Fondo Saccà. Così hanno spiegato la scelta di piazzarsi di nuovo in mezzo alla via la Farina e di non far passare auto e mezzi pesanti. Bastava passare dal rione stamattina per capire che sarebbe finita così. Alle 9 doveva arrivare la ruspa promessa dall’amministrazione comunale per ripulire l’area. Alle 9.30 c’era già aria di protesta. Ma è alle undici e mezza che la situazione degenera. C’è chi cerca di rasserenare gli animi, tra gli abitanti del rione e tra gli esponenti politici arrivati. Il presidente del consiglio comunale Emila Barrile, il consigliere Nicola Cucinotta, il presidente del terzo quartiere Natale Cucè. Cercano di farli ragionare, spiegano che il blocco non è la strada giusta. Alcuni li ascoltano, altri hanno già deciso. Vengono zittiti dalla rabbia di chi sente di non avere altro modo per farsi ascoltare. Parte un primo gruppo, seguito dagli altri. Il rione Cannamele, fondo Saccà, si riversa ancora sulla via La Farina. Blocca la strada, in via La Farina e via San Cosimo. Pensano di risolvere così il problema, gli abitanti, non si rendono conto che riescono solo a peggiorarlo. Perché il comune si chiude a riccio e rifiuta il dialogo, Messinambiente fa quel che può ma non ha certo la bacchetta magica e vive comunque i suoi problemi. E alla fine il danno lo subiscono solo gli altri messinesi, costretti a fare i conti con il secondo blocco della strada in 24 ore. Per farsi ascoltare, avrebbero dovuto scegliere una soluzione diversa. Ma sono troppo arrabbiati per rendersene conto.  Ci sono i resti di alcuni topi a pochi metri dalle case. C’è materiale di risulta scaricato abusivamente, di notte. C’è spazzatura ovunque. Ci sono ancora alcune case abbandonate e trasformate in discariche. La puzza dentro questa è insopportabile. Pretendono rispetto, siamo messinesi anche noi, urlano. Ma bloccando la strada passano dalla parte del torto. E invece di risolvere il problema si trovano a doverne affrontare altri. La polizia arriva sul posto, i toni salgono ancora, la protesta si accende. Gli automobilisti restano in coda, il traffico va in tilt. Pagano loro, i messinesi, per una vicenda in cui ragione e torto finiscono incredibilmente per incrociarsi. E rovesciarsi. Fondo Saccà va risanato, l’area va ripulita. Ma ci sono molti modi per protestare e trovare solidarietà dai messinesi. Che invece, alla fine, se la sono presa paradossalmente proprio con i loro concittadini. E non certo con chi di loro si è dimenticato, abbandonando questo rione nel degrado più totale.

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