La stangata ci sarà e arriverà alla vigilia delle feste natalizie. Il 16 dicembre i messinesi pagheranno, oltre al saldo dell’Imu, la prima rata del tributo nuovo di zecca, il cui regolamento è stato approvato ieri sera dal consiglio comunale: la Tares, al secolo tributo sui rifiuti e sui servizi comunali indivisibili. Tra poco più di un mese, dunque, si pagherà il 33 per cento dell’intero tributo relativo al 2013, oltre alla sovrattassa di 30 centesimi al metro quadro. Il voto dell’Aula, al termine di un lungo tira e molla che ha caratterizzato gli ultimi dieci giorni, è arrivato poco prima di mezzanotte con una sorpresa. Venticinque le presenze (ha abbandonato l’aula il gruppo del “Megafono”), ventitré i voti favorevoli, una sola astensione (da parte del presidente Barrile, come prassi vuole) e un unico voto contrario che arriva dalla parte che non t’aspetti e che apre il caso politico: a dire no è stata Nina Lo Presti, accorintiana del gruppo Cambiamo Messina dal Basso. Un no anticipato dall’astensione su tutti gli emendamenti messi in votazione ieri sera, quelli, per inciso, frutto dell’accordo dei giorni scorsi tra Amministrazione e opposizione e che portavano la firma del vicesindaco Guido Signorino, presente in aula insieme ad altri assessori della giunta Accorinti (Ialacqua, Cacciola e De Cola).